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IL LUSSO DI AVERE UNA STORIADAL 1946 AD OGGI ABBIAMO
PROGETTATO
COSTRUITO
DISTRIBUITO
IN OLTRE 90 PAESI DEL MONDO
Nel 1946, immediato dopoguerra, l'economia italiana è in ripresa e tutti i settori industriali, non strettamente legati all'ambito bellico, richiedevano una ripartenza.
Dall'agricoltura, al settore tessile e immobiliare vi era la volontà di dare nuova vita a rami economici fermi da anni a causa del conflitto mondiale.
Tra i pionieri della nuova era economica a Padova, Giovanni e Guerrino Griggio, cugini e abili meccanici dediti alla manutenzione di macchine operatrici e meccaniche, decisero di unire le forze per cominciare quella che sarebbe stata l'avventura più importante della loro vita.
Acquistarono alla BREDA, azienda padovana leader nella costruzione di macchine utensili, un tornio e un trapano. Dopo una accurata revisione delle due macchine utensili iniziarono la costruzione di macchine per affilare lame di seghe a nastro impiegate nella lavorazione del legno.
I primi anni di attività Giovanni e Guerrino Griggio lavoravano su ordinazione: riparazione macchine agricole, costruzione di componenti per trattori e qualunque cosa il mercato chiedesse loro.
Le prime macchine costruite e progettate dalla Griggio furono le seghe a nastro. Per avviare la produzione venne acquistato un tornio, lungo circa sette metri, tutto in ghisa, ideale per la nuova produzione.
Quelle prime seghe a nastro erano verticali e consistevano in una robusta piastra di cemento prodotta da Inguardi&Paolin, sulla quale venivano applicate a mezzo di quatto bulloni due piastre in ferro con lo scopo di sorreggere i volani e far ruotare il nastro sega.
Nel 1953 viene costruito il primo capannone, in via Italo Bordin a Padova. A seguito di un fallimento di un'azienda metalmeccanica i cugini Griggio rilevarono tutte le macchine utensili compresa una vecchia combinata.
Smontata, studiata pezzo per pezzo e migliorata, fu poi riprodotta con le modifiche apportate, risultando un prodotto innovativo e all'avanguardia sul mercato.
La gamma di prodotti offerti consisteva ora in seghe a nastro, seghe circolari e combinate. Venne poi prodotta una sega circolare doppia, macchina innovativa per la produzione in serie.
Precisione, robustezza e affidabilità, qualità che erano e saranno sempre sinonimo di Griggio, collocando l'azienda già negli anni 50 ai vertici della produzione nazionale.
In questo clima di innovazione, investimenti e prime soddisfazioni sul mercato, l'animo della società venne segnato dalla prematura scomparsa di Giovanni Griggio. Il cugino Guerrino continuò l'attività, spinto dalla volontà di continuare quello che assieme al cugino avevano avviato pochi anni prima.
Lascerà spazio al figlio di Giovanni prima, e poi ai suoi tre figli più tardi.
L'azienda continuò ad operare negli anni seguenti finché entrò il figlio di Giovanni, Paolo che prese in mano la parte commerciale dell'azienda. Spinto dall'entusiasmo e dalla voglia di affrontare il futuro fu proprio Paolo Griggio a far varcare i confini all'azienda aprendo le vendite anche ai mercati esteri.
Più tardi entrarono i tre figli di Guerrino che assunsero posizioni cardine nel ramo commerciale e produttivo.
Gli anni '60 e '70 sono caratterizzati dal progressivo cambio generazionale e dal continuo sviluppo dei mercati esteri. I prodotti subiscono nel frattempo continue innovazioni portate dalla sempre maggiore industrializzazione dei processi. Ufficio tecnico e commerciale lavorano a braccetto per fare fronte alle continue richieste del mercato.
Gli anni '80 sono gli anni degli investimenti, le prime macchine a controllo numerico. OLIVETTI diventa un partner nel reparto lavorazioni meccaniche fornendo macchine che garantiranno l'incremento dei processi produttivi garantendo standard di qualità elevati. I mercati sono in espansione, Germania, Spagna, Nord Africa, Sud Est Asiatico , USA e Australia sono i più significativi e viene costruita una capillare rete di distribuzione.
Verso la Fine degli '80 è Paolo Griggio ad aprire la strada verso un mercato fino ad allora inesplorato, l'Unione Sovietica. Un mercato nuovo, vasto e ricco di risorse che permetterà all'imprenditore padovano di dare alla Griggio un vertiginoso aumento delle vendite in questo territorio. Le aziende russe, desiderose di sostituire le obsolete macchine sovietiche troveranno nella Griggio un marchio di garanzia e affidabilità.
Da Mosca agli Urali e dal Mar Nero alla Siberia, Paolo Griggio, assieme ad una delegazione di costruttori di macchine per la lavorazione del legno portò la tecnologia Italiana e la volontà di espansione commerciale nella Russia ancora legata al comunismo.
Dopo mezzo secolo di attività, la Griggio è profondamente cambiata da quel 1946.
La produzione attuale è di circa 340 macchine al mese. È presente un reparto di lavorazioni meccaniche con macchine a controllo numerico operanti anche su turni non presidiati, l'area produttiva suddivisa in linee di assemblaggio e un ufficio tecnico. La superfice coperta è di 10.000 metri quadri con 90 addetti e un fatturato annuo di 38 miliardi di lire.
Un ulteriore passo avanti per l'azienda padovana è la certificazione di qualità ISO9001 che mette al primo posto i processi e la qualità totale.
La Griggio Spa ormai ha un ruolo consolidato nel panorama mondiale delle macchine per la lavorazione del legno e vanta clienti in tutto il mondo.
Vengono fatti investimenti per ampliare la produzione e vengono alla luce nuovi sviluppi sui prodotti in produzione. La sega circolare è la macchina più importante per la produzione. Le attività di ricerca e sviluppo si dedicano ad un tema molto importante, la SICUREZZA.
Dopo anni di ricerca e prototipazione nel 2015 viene presentata in fiera ad Hannover la UNICA SAFE, la squadratrice più evoluta sul mercato in tema di sicurezza sul lavoro.
Creata e progettata dall'Ing. Bruno Gallo e dal team tecnico Griggio questa macchina permetteva la retrazione della lama in 5 millisecondi. Il principio di funzionamento sfruttava la differenza di potenziale elettrico tra la lama caricata in bassa tensione e il corpo umano.
Paolo Griggio nel 2016 ancora alla guida dell'azienda, per le diverse visioni di business con i cugini, figli di Guerrino Griggio, si separa ed esce dall'azienda.
Nel 2019, Filippo, figlio di Paolo Griggio, ha l'opportunità di continuare quanto iniziato in quel 1946, con la volontà di dare seguito all'azienda e continuare l'esperienza nel settore delle macchine per la lavorazione del legno.
Al suo fianco, oltre al padre Paolo, icona di questo settore, ASCOT Srl e Massimo Rizzo, azienda e partner complementari nelle lavorazioni meccaniche e di carpenteria.
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